Taurasi Tenuta Ponte 1999 e Taurasi Poliphemo del 2007
Sono trascorsi circa due anni da quando ebbi il piacere di visitare l’azienda vitivinicola Tenuta Ponte in Luogosano (AV), dove fui accolto con una gentilezza e cordialità davvero encomiabili e dove la generosità del patron dell’azienda volle omaggiarmi della bottiglia di cui vi parlo.
Il TAURASI TENUTA POINTE 1999 (18 euro ca.). si presenta alla vista di colore granata un po’ velato (opaco direi) e con un unghia aranciata, che ne denotano la vetustà.
Al naso ho trovato tutto ciò che amo trovare in un grande taurasi: un lieve accenno di nota verde, in mezzo a tanti terziari, cuoio, tabacco, frutta rossa disidratata, ed infine, una bella nota balsamica…insomma un magnifico “bouquet etereo”.
Al palato corrisponde la complessità rilevata all’olfatto, si percepisce un grande equilibrio, con dei tannini dolcissimi e levigati, una vibrante mineralità ed una gradevolissima freschezza, più che pregevole per i suoi 18 anni. Insomma: un grande vino!
Semplicemente meraviglioso è poi il POLIPHEMO DI LUIGI TECCE del 2007 (45 euro ca). In linea di massima, confesso la mia personale predilezione per il carattere complesso e ad un tempo più bilanciato che l’aglianico dell’irpinia in generale, ed il Taurasi in particolare, acquista con il trascorrere degli anni di affinamento in bottiglia. Tuttavia ho trovato il taurasi di Tecce del 2007, sebbene "giovane", già prontissimo. Questo vino è un triple A (consorzio Agricoltori Artigiani Artisti, che tra l’altro io amo), ma nessuna sgradevolezza della vinificazione biodinamica si percepisce nel calice. Color rosso rubino intenso con un unghia tra il rosa ed il granata. Profilo olfattivo complessissimo: etereo ed indecifrabile, con note speziate e di cuoio che fanno da proemio ad ricco finale di salvia. Che bel naso! Il sorso non è affatto da meno: tannino maschio ma vellutato, una nota verde che richiama la salvia sentita al naso ed una pienezza avvolgente e sensuale fino all’ultimo sorso. Capolavoro!!
